Member Hunt

“Sotto il profilo del rapporto preda-predatore, la caccia con l’arco risveglia nel cacciatore lo stimolo per una contesa più equilibrata, dove, a differenza di quanto accade nell’uso delle armi da fuoco, la componente umana prevale sulla parte tecnica e gioca un ruolo rilevante, se non addirittura determinante, ai fini del risultato finale mantenendo inalterate alcune caratteristiche che la collocano nel panorama attuale come un mezzo di caccia estremamente efficace, eco-compatibile, etico e sicuro, costituendo quindi una validissima alternativa all’uso della tradizionale arma da fuoco…; oltre all’innegabile efficacia terminale, offre una maggior certezza dell’identificazione dell’animale  soggetto al prelievo, è privo di invasività ambientale e offre una sicurezza passiva totale.” I.S.P.R.A.

Crediamo fortemente che questa antica forma di caccia si rivelerà come l’unica in grado di salvaguardare selvaggina, cacciatore ed ambiente, tramite il controllo e la difesa dell’ecosistema che il cacciatore con l’arco, grazie anche alle ridotte distanze di ingaggio che il mezzo consente e conseguentemente ad un conoscenza capillare del territorio e delle abitudini del selvatico; alle aree in cui può essere deputato ad operare , nelle vicinanze di centri abitati ed all’interno di Parchi è tenuto a praticare.  Nel 2013 l’ISPRA dopo aver espresso più volte pare positivo per l’utilizzo dell’arco soprattutto nei parchi naturali o in zone altamente  urbanizzate ( vedi convegno arco nel parco 2012) o con evidenti criticità, inserisce l’arco nelle sue “linee guida per la gestione degli ungulati” (Biblioteca – Norme venatorie). Su questa scia, nuovi progetti sono al vaglio di varie amministrazioni locali che contemplino l’arco come strumento di controllo numerico di specie alloctone quali: nutrie, procioni o addirittura siluri.

  • UNGULATI
  • PICCOLA SELVAGGINA
  • SPECIE ALLOCTONE